Torta al limone per La regina degli scacchi
Prima di mezzogiorno aveva già analizzato sei partite e le era venuta fame. C’era un ristorantino due isolati più in là, il tipo di posto che ha il fegato con le cipolle sul menù e gli accendini in vendita alla cassa. Si portò dietro il libro e ripassò due partite mangiando un hamburger con le patatine della casa. Quando arrivò la torta al limone, troppo spessa e zuccherosa da mangiare, le venne un improvviso senso di nostalgia per la signora Wetley e per i dessert francesi che si erano divise in posti come Cincinnati e Houston. Si scosse quel ricordo di dosso, ordinò un’ultima tazza di caffè e finì la partita che stava studiando: l’Indiana di Re con l’alfiere nero fianchettato nell’angolo superiore destro della scacchiera, che guardava giù verso la grande diagonale aspettando l’occasione di attaccare.
Da “La regina degli scacchi” di Walter Tevis.
Questo romanzo pubblicato nel 1983, un anno prima che venisse a mancare il suo autore, è famoso per la serie Netflix che ne è stata tratta nel 2020. Ovviamente il povero Tevis non ha saputo nulla del successo della sua Beth Harmon, la protagonista di questa vicenda, una storia che parte da un orfanotrofio e parla di un talento al femminile fuori dal comune che non tarderà ad imporsi nonostante gli inevitabili insuccessi. Beth ricorda da lontano Candy Candy un personaggio dei fumetti degli anni 80. La storia è molto americana e sul sogno americano di rivincita sociale ed economica per chiunque, ambientata negli anni 50, la serie tv ha curato molto scenografie e costumi e questo è stato parte del suo successo. Anche se non amate il gioco degli scacchi questo romanzo è una lettura consigliata per il suo ritmo coinvolgente. Devo dire bella la serie tv ma meglio il romanzo di Walter Tevis che era un insegnante di lettere, giocatore di scacchi e di biliardo con problemi di alcolismo. (San Francisco 1928 – New York 1984, Pesci)
La ricetta: Torta al lemon curd