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Le ricette di Leggere Lolita a Teheran

I nostri primi incontri duravano dalle 9 a mezzogiorno, poi però le ragazze cominciarono a trattenersi anche il pomeriggio. Quel giorno suggerì di riprendere dopo mangiato, e fu così che iniziarono i nostri pranzi di gruppo. Il frigo era quasi vuoto, e preparammo l’unica cosa possibile: una frittata al pomodoro. Due settimane dopo, invece, allestimmo un vero banchetto. Ognuna delle ragazze aveva cucinato qualcosa di speciale: riso e agnello, insalata di patate, dolmeh, risotto allo zafferano e un enorme torta. La mia famiglia si unì a noi, e ci ritroviamo tutti intorno al tavolo a ridere e scherzare. Madame Bovary era riuscita laddove anni di corsi universitari avevano fallito: aveva creato un intimità condivisa.

Il libro della professoressa Azar Nafisi, “Leggere Lolita a Teheran”, inizia con il seminario clandestino che tiene nel suo appartamento di casa a un gruppo di studentesse scelte del suo corso universitario di letteratura inglese. Si apre uno spaccato della vita pubblica e privata in Iran durante la rivoluzione di Khomeini, in parallelo alla lettura di autori moderni come Vladimir Nabokov, Henry James e Jane Austen. Lolita del titolo è un riferimento al celebre capolavoro di Nabokov, uno dei miei autori preferiti.

In questo primo pranzo di gruppo troviamo delle ricette persiane: frittata al pomodoro; riso e agnello; insalata di patate; dolmeh, le foglie di vite ripiene; risotto allo zafferano e un enorme torta.

La colazione dello scrittore indagato

Un giorno, l’appartamento di uno scrittore era stato trovato con la porta spalancata. I suoi amici avevano visto sul tavolo della cucina gli avanzi della colazione: una macchia di tuorlo sul piatto, un pezzo di pane tostato, burro, marmellata di fragole, un bicchiere di tè mezzo vuoto. In ogni stanza sembrava esserci traccia di un gesto lasciato a metà: in camera, il letto sfatto; nello studio, libri sparsi sul pavimento e sulla poltrona; sulla scrivania, un libro aperto e un paio di occhiali. Due settimane dopo avevano saputo che era stato portato via dalla polizia segreta, per essere interrogato.

La situazione in Iran durante la rivoluzione islamica è terribile: succedono episodi come questo di inaudita violenza privata di cui le persone parlano con paura e sgomento, perché sanno che possono succedere a tutti, basta avere un’antenna parabolica in terrazza ad esempio.

Cetrioli, amore e sensualità

Quando ebbi finito di spezzettare i cetrioli e gli aromi, aggiungendoli allo yogurt, ero ormai arrivata a una conclusione: la nostra cultura scansava il sesso perché ne era troppo coinvolta. Doveva reprimerlo con violenza per gli stessi motivi per cui un uomo impotente tiene la sua bella moglie sotto chiave. Avevamo sempre distinto il sesso dal sentimento e dall’amore intellettuale; dunque o uno era casto e puro, secondo le parole dello zio di Nassrin oppure è sporcaccione. Quello che invece ci era ignoto era l’eros, la vera sensualità.

La condizione della donna, il modo in cui è costretta a subire il sesso e l’amore in Iran sta molto a cuore ad Azar che raccoglie le confidenze delle sue studentesse attraverso la lettura e il confronto sui brani di Jane Austen.

Gelato al caffè e altri dolci

“Vivere nella Repubblica islamica dell’Iran è come fare sesso con un uomo che ti disgusta” dissi a Bijan un giovedì sera. Era tornato a casa e mi aveva trovata seduta, con la cartelletta di Nassrin in in grembo e gli appunti delle mie studentesse sparse sul tavolo accanto a un piattino di gelato al caffè quasi sciolto. “Poveri noi devi proprio sentirti a pezzi” disse quando vide il gelato. Si sedette di fronte a me e : “Continua non lasciare in sospeso quella frase. Spiegati meglio.”

Anche quando torna a casa dal marito Bijan e i figli dopo essere sfuggita a una retata, Azar si prepara la sua ciotola di gelato, ci versa sopra il caffè e le mandorle. Quando è fuori casa spesso ordina un caffè ghiacciato, café glacé. Troviamo anche il millefoglie e i piroski, dei panzerotti di pasta lievitata farciti dolci o salati.

Invito alla lettura

Dice Pietro Citati che questo libro piacerà “a moltissimi lettori e lettrici”. Io sono tra questi. La lettura di questo libro mi ha donato un piacere nuovo o forse dimenticato: ha aperto una finestra su una situazione lontana, regalando un approfondimento lucido sulla vita a Teheran, con il realismo di chi ha vissuto in prima persona. La mia condizione di reclusa in casa, per il lockdown dovuto alla pandemia di covid-19, mi ha reso forse ancora più partecipe.

Tutti i brani di questo articolo sono tratti da “Leggere Lolita a Teheran” di Azar Nafisi.

gelato al caffè e mandorle con Leggere Lolita a Teheran
Leggere Lolita a Teheran

Questo articolo fa parte delle mie Ricette letterarie.

Foto di copertina: la mia copia di “Leggere Lolita a Teheran” con una ciotola di gelato al caffè e mandorle.

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